Il sogno delle assi perfette

Creatività

Prima di tutto volevo ringraziare tutti coloro che hanno letto e accolto il mio ultimo post e che hanno risposto condividendo le loro frustrazioni, considerazioni e soluzioni. E’ stato molto bello leggervi. Ero certa che fosse un morbo diffuso. Mal comune mezzo gaudio?

Avendoci ripensato a lungo ho concluso che ci sta essere un po’ nevrotici ed isterici e pure depressi e rabbiosi. A volte serve e basta. Magari per elaborare cose e piantare semi nuovi. Per sollevare un po’ di polvere. Se avete visto anche voi il bellissimo Inside Out della Pixar credo che troverete il discorso abbastanza simile. Ovviamente è vietato crogiolarcisi dentro sguazzando con una punta di soddisfazione malsana. Giusto qualche bracciata.

Detto questo mi fa molto ridere affrontare il tema di questo post, perchè sembra proprio abbracciare tutto quello contro cui mi stavo ribellando qualche giorno fa. La mia ricerca di una rinnovata autenticità si è infatti infranta quando io e Luisa abbiamo intravisto delle vecchie assi tra l’erba alta.

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Ora, per chi non lo sapesse, una superficie di vecchie assi consumate è proprio quell’elemento decorativo di cui ogni instagram di perfezione aliena deve disporre per ricevere l’attestato di hipster supremo. Se non si hanno delle assi di legno vecchie e brutte da usare come sfondo per le proprie foto non si è NESSUNO. Il passo successivo sarà convincere il mondo che quelle assi siano niente di meno che il tavolo della vostra cucina dove, senza elettricità (perchè conducete una vita autentica), cucinate dolci e impastate pane in stoviglie rigorosamente di smalto e possibilmente sbreccate.
Insomma, per farla breve, quelle assi non sono nè più nè meno che il santo Graal.
Ogni creativo che si è trovato a fotografare i propri oggetti per poi metterli in vendita, ha affrontato per lo meno una volta nella sua esistenza (più probabilmente un numero ragguardevole di volte) la ricerca della superficie perfetta. Tavoli, comodini, cassettoni, mensole, residuati bellici della legnaia vangono vagliati ed esaminati con cura. Troppo lucido, troppo rosso, troppo scuro, troppo giallo, troppo in luce, troppo in ombra. Non se ne esce! Così negli anni è per noi diventata una sorta di ossessione. In un periodo di crisi totale dell’edilizia, dove trovare un cantiere per intrufolarcisi e rubare assi usate (e possibilmente tossiche)? A quale anziano parente rivolgersi per avere il permesso di frugare nella sua cantina?
Era un ossessivo e incessante concupire assi brutte e tarlate. Io e Luisa eravamo arrivate ad organizzare il furto del secolo di alcune imposte che rimanevano a marcire in un giardino lungo la strada che facevamo praticamente tutti i giorni. Uno dei tanti tentativi falliti era stato quello di comprare delle assi e lasciarle esposte alle intemperie per un anno intero. Risultato? Assi verdi di muschio un po’ marce e per niente del colore che sognavamo.

Potete quindi immaginare il luccicare dei nostri occhi quando ne abbiamo intraviste alcune fra l’erba alta di un giardino di un’amica. E’ stato amore a prima vista: il cielo si è aperto e un raggio di luce divina si è posato su di loro mentre nell’aria si alzava un canto di esultanza.

E va bene, poverine, di romantico non avevano molto visto che facevano parte di una conigliera sfasciata ed erano ricoperte di bava di lumaca, nidi di ragno e chiodi arrugginiti che spuntano ovunque. Ma sono le nostre adorate assi e vi giuro su mia sorella che quando ho scattato la prima foto mi si sono inumiditi gli occhi.

Assi così rendono tutto migliore, non vi sembra?

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La verità è che hanno un perfetto colore neutro che dona carattere e il giusto contrasto a qualunque cosa vogliate fotografare. Ora potrei anche domandarmi se sia davvero così o se sia solo perchè ho subito un lavaggio del cervello da tutti i negozi hipsterosi che spopolano là fuori. Ma la mia storia d’amore è appena iniziata e per ora non voglio sgualcirla!

PS: prometto sollennemente che non rifaremo tutte le foto del negozio.
PPS: e che non daremo un nome a queste assi…….. forse
PPPS: le mie sorelle sostengono che il corto prima di Inside Out fosse per lo meno grottesco… solo io ho pianto come una fontana mentre i due vulcani si abbracciavano cantando?

7 pensieri su “Il sogno delle assi perfette

  1. chi non sogna delle assi così?? però io avrei un suggerimento, che può essere un buon palliativo per chi, in attesa di imbattersi casualmente in delle meravigliose assi abbandonate, voglia avere uno sfondo per le sue foto: Rita di Faccio e Disfo ha condiviso degli sfondi, da poter stampare su cartoncino, con tavole e muri… davvero belli! Basta avere un account Dropbox (o registrarsi al momento).
    Ah! il link… stavo per dimenticare la cosa fondamentale: http://www.faccioedisfo.it/sfondi-instagram-fai-da-te-o-del-perche-fotografo-le-pareti/ date un’occhiatina magari vi piacciono! ciao a tutte!!

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